martedì 13 novembre 2012

La culla del pensiero snello



Alle 9.30 siamo già a Toyota City, ad un'ora di bus da Nagoya. La città ospita la sede centrale di Toyota, nell'area si trovano 4 tra i maggiori stabilimenti di montaggio del gruppo che impiegano in totale 24.000 dipendenti. I tour guidati degli stabilimenti partono dallo splendente palazzo Kaikan Hall, in cui le scolaresche e i businessman provenienti da tutto il mondo attendono il proprio turno ammirando le fantascientifiche creazioni del centro di ricerca Toyota, tra cui spiccano gli studi sulla tecnologia ibrida (che è una realtà sempre più concreta), i prototipi per mezzi di spostamento del futuro e i robot umanoidi. A intrattenere i visitatori infatti c'è anche il romantico e malinconico trombettista robot.


Il nostro tour guidato inizia alle 11.00 e ci porta a scoprire lo stabilimento di Takaoka, uno dei tre della zona predisposti con passerelle rialzate per le visite. Qui si producono 130.000 unità all'anno di iQ, Corolla, Rumion e Auris dando lavoro a  3.112 persone. Per chi conosce il Toyota Production System trovarsi in questo stabilimento è semplicemente come trovarsi al luna park. Tutti i più bei concetti che troviamo sui libri di lean e tentiamo faticosamente di applicare nelle nostre realtà sono ben presenti e portati alla perfezione. All'entrata troviamo la zona di scarico dei componenti che arrivano dai fornitori in modo sincronizzato e finiscono quasi senza toccare terra sui trenini del milk run, il giro del latte con cui vengono portati lungo la linea. All'interno gli operatori di ogni fase si muovono veloci e sicuri con movimenti standardizzati e cadenzati sul ritmo del takt time, ossia il ritmo produttivo della linea a modelli misti che segue la domanda del cliente. Differenti modelli di auto scorrono da una postazione alla successiva adagiati su apposite zattere. La sincronizzazione nella fornitura dei componenti specifici del modello così come le luci poka yoke (a prova di errore) per identificare i componenti specifici del modello di passaggio in quel momento consentono agli operatori di linea di gestire velocemente e senza fatica operazioni estremamente complesse. In caso di problemi ogni operatore è libero di fermare la catena tirando la corda del jidoka così da richiamare l'attenzione del proprio team leader in modo da far emergere i problemi produttivi nel momento stesso in cui si verificano. Lasciamo ammirati questo stabilimento nella convinzione che l'ingegner Taiichi Ohno, padre del TPS, sarebbe fiero dei risultati raggiunti.


 La visita del pomeriggio ci apre gli occhi sul ruolo di Toyota nella storia industriale giapponese e mondiale. L'Italia ha Torino, l'America ha Detroit e il Giappone Nagoya. Nagoya è la città natale dell'industria dell'auto giapponese e di Kiichiro Toyoda, l'Henry Ford con gli occhi a mandorla. Ciò che ammiriamo al "Commemorative Museum of Industry and Technology" dimosta come paragonare Toyoda al mitico fondatore della Ford sia tutt'altro che azzardato. Qui al museo apprendiamo come tutto nacque da un telaio, il telaio circolare, simbolo dello spirito "creativo e studioso" che animava Sakichi Toyoda, padre di Kiichiro e fondatore nel 1890 della fabbrica di telai tessili "Toyoda Automatic Loom". Sakichi innovò fortemente il settore dei telai inventando il dispositivo che riusciva a rilevare i fili rotti e a bloccare automaticamente la produzione, eliminando la potenziale produzione di prodotti fallati e migliorando la qualità del lavoro. Nel 1933 suo figlio Kiichiro in seguito ad un illuminante viaggio negli Stati Uniti scelse di aprire una nuova divisione destinata alla produzione di automobili, nel 1934 vennero prodotti i primi motori Type A Engine, usati l'anno seguente sull'automobile Model A1 e sull'autocarro G1. Nel 1936 iniziò la produzione in serie dell'automobile Model AA e nel 1937 la Toyota Motor Company fu istituita come società indipendente. Il nome della ditta è stato trasformato dal cognome del fondatore in Toyota per motivi scaramantici, potendosi quest'ultimo scrivere, in giapponese, con 8 colpi di pennello (l'8 è considerato un numero fortunato in Giappone). 



 



Benché il gruppo Toyota sia oggi conosciuto soprattutto per le automobili, esso è ancora attivo nel settore tessile e continua a produrre telai, ovviamente automatizzati, e macchine per cucire venduti in tutto il mondo.
Ricordando che i migliori prodotti nascono grazie alla capacità di pensare vi diamo appuntamento a domani con Denso e Daikin!



2 commenti:

  1. Matteo...fai scrivere anche le persone d'azienda e i prof!, troppo comodo se no per loro! Bellissimo anche questo post!

    RispondiElimina
  2. Ciao Tom, ok grazie! Per oggi riporto ancora io i commenti del gruppo ma domani saranno loro stessi a scrivere le loro impressioni del viaggio in prima persona :-)

    RispondiElimina