lunedì 12 novembre 2012

Tatekita Metal



Tokyo è talmente pulita e ordinata con i suoi colori pastello e la sua strade silenziosamente affollate da sembrare quasi finta, quasi come fosse il plastico a grandezza naturale di una grande metropoli occidentale.

Spendiamo la nostra domenica pomeriggio in due quartieri tra loro antitetici, prima  la storica e tradizionale zona del tempio di Asakusa Kannon e poi i neon e le vetrine dell'esclusivo quartiere dello shopping di Ginza. 

Il tempio buddista più imponente e frequentato di Tokyo è pieno di fedeli di ogni età che dopo aver attraversato un viale di bancarelle colorate che offrono biscottini di ogni tipo e altre prelibatezze tipiche battono le mani per richiamare l'attenzione delle divinità e si accalcano per depositare nel tempio gli "ema", apposite tavolette di legno su cui ognuno scrive la propria richiesta agli dei. Chiediamo alle divinità  di assicurarci un viaggio interessante e ricco di buoni spunti di miglioramento da applicare nelle nostre realtà aziendali :-) .




Il quartiere di Ginza, letteralmente "luogo dell'argento" è il cuore della Tokyo occidentalizzata e moderna nelle cui vetrine splendono i più esclusivi marchi italiani, francesi e svizzeri. Prendete "Times Square", mantenete la folla, rendete più sobri e raffinati edifici e insegne, azzerate il rumore di fondo e la sporcizia ed avrete un'idea di che cos'è Ginza.


Il giorno successivo (oggi) siamo pronti per la prima visita. Alle 7.51 stiamo già sfrecciando a 250 km/h a bordo dello Shinkansen ("treno proiettile") in direzione Nagano-Ken, sede di Tatekita Metal. Si tratta di una media azienda produttrice di cilindri per motori ad alte prestazioni che tra i suoi clienti annovera nomi del calibro di Toyota, Kawasaki, Yamaha ed Honda, oltre alla nostrana Mv Agusta. Il presidente Hashizume san e il suo personale ci riservano un'accoglienza stupefacente almeno tanto quanto sono stupefacenti i miglioramenti raggiunti da questa realtà nell'applicazione delle 5S e nell'integrazione di macchinari e fasi  che consentono di gestire a flusso nella stessa cella le lavorazioni meccaniche di un'ampia gamma di prodotti differenti. 


L'azienda ha fatto fronte alla crisi economica di questi anni aumentando la varietà di prodotti offerti sul mercato, investendo sulla polifunzionalità dei propri operatori e sulla continua eliminazione del "muda". Oltre a osservare da vicino l'applicazione di tutte le principali metodologie del TPS, abbiamo approfondito in Tatekita la realizzazione di celle di produzione per piccoli lotti su cui vengono lavorati contemporaneamente due modelli di cilindro diversi applicando il concetto di Yosedome ("concentrazione") per seguire meglio la domanda in un periodo in cui questa è notevolmente inferiore alla capacità produttiva.  I risultati raggiunti dall'azienda in cinque anni di applicazione dello Yosedome sono impressionanti: riduzione de 50% dello spazio occupato, riduzione del 90% della difettosità e raddoppio della produttività 



Ora tutti di nuovo sul treno proiettile, debriefing su quanto appreso durante la visita e rotta verso Nagoya, città natale del Toyota Production System.







1 commento:

  1. Oggi inaugurazione dell'anno accademico in LIUC...prolusioni di Stefano Micossi e del prof. Rodolfo Helg...abbiamo scoperto che il pb delle aziende italiane e' la bassa produttività...yosedome per tutti!

    RispondiElimina