Tokyo è talmente pulita e ordinata con i suoi colori
pastello e la sua strade silenziosamente affollate da sembrare quasi finta,
quasi come fosse il plastico a grandezza naturale di una grande metropoli
occidentale.
Spendiamo la nostra domenica pomeriggio in due quartieri tra
loro antitetici, prima la storica e
tradizionale zona del tempio di Asakusa Kannon e poi i neon e le vetrine
dell'esclusivo quartiere dello shopping di Ginza.
Il tempio buddista più imponente e frequentato di Tokyo è
pieno di fedeli di ogni età che dopo
aver attraversato un viale di bancarelle colorate che offrono biscottini di ogni tipo e altre
prelibatezze tipiche battono le mani per richiamare l'attenzione delle divinità
e si accalcano per depositare nel tempio gli "ema", apposite tavolette di legno su cui ognuno scrive
la propria richiesta agli dei. Chiediamo alle divinità di assicurarci un viaggio interessante e
ricco di buoni spunti di miglioramento da applicare nelle nostre realtà
aziendali :-) .
Il quartiere di Ginza, letteralmente "luogo
dell'argento" è il cuore della Tokyo occidentalizzata e moderna nelle cui
vetrine splendono i più esclusivi marchi italiani, francesi e svizzeri. Prendete
"Times Square", mantenete la folla, rendete più sobri e raffinati
edifici e insegne, azzerate il rumore di fondo e la sporcizia ed avrete un'idea
di che cos'è Ginza.
Il giorno successivo (oggi) siamo pronti per la prima
visita. Alle 7.51 stiamo già sfrecciando a 250 km/h a bordo dello Shinkansen ("treno
proiettile") in direzione Nagano-Ken, sede di Tatekita Metal. Si tratta di
una media azienda produttrice di cilindri per motori ad
alte prestazioni che tra i suoi clienti annovera nomi del calibro di Toyota, Kawasaki, Yamaha ed Honda, oltre alla nostrana Mv Agusta. Il
presidente Hashizume san e il suo personale ci riservano un'accoglienza
stupefacente almeno tanto quanto sono stupefacenti i miglioramenti raggiunti da
questa realtà nell'applicazione delle 5S e nell'integrazione di macchinari e
fasi che consentono di gestire a flusso
nella stessa cella le lavorazioni meccaniche di un'ampia gamma di prodotti
differenti.
L'azienda ha fatto fronte alla crisi economica di questi
anni aumentando la varietà di prodotti offerti sul mercato, investendo sulla
polifunzionalità dei propri operatori e sulla continua eliminazione del "muda". Oltre a osservare da
vicino l'applicazione di tutte le principali metodologie del TPS, abbiamo
approfondito in Tatekita la realizzazione di celle di produzione per piccoli
lotti su cui vengono lavorati contemporaneamente due modelli di cilindro diversi
applicando il concetto di Yosedome ("concentrazione") per seguire meglio la
domanda in un periodo in cui questa è notevolmente inferiore alla capacità
produttiva. I risultati raggiunti
dall'azienda in cinque anni di applicazione dello Yosedome sono impressionanti:
riduzione de 50% dello spazio occupato, riduzione del 90% della difettosità e
raddoppio della produttività
Ora tutti di nuovo sul treno proiettile, debriefing su
quanto appreso durante la visita e rotta verso Nagoya, città natale del Toyota
Production System.
Oggi inaugurazione dell'anno accademico in LIUC...prolusioni di Stefano Micossi e del prof. Rodolfo Helg...abbiamo scoperto che il pb delle aziende italiane e' la bassa produttività...yosedome per tutti!
RispondiElimina